Casino Campione: Un’escursione ai tre casinò del Sottocenerino

Rivalità, lavoro, macchinari, svago, moneta, gioco d’azzardo e pericolo. Il rapporto – la rivalità? – tra i casinò del Sottoceneri. Casino Campione d’Italia è tornato alla ribalta del gioco d’azzardo quando la sua sala, ospitata in un colossale edificio progettato da Botta, ha riaperto il 26 gennaio dopo tre anni e mezzo di assenza per bancarotta. Finalmente possiamo provare la scacchiera appena ricostruita, tre mesi e mezzo dopo la riapertura.

comune di campione roberto canesi

“L’impatto con Campione è stato del tutto inferiore alle nostre aspettative”, afferma Emanuele Stauffer, a capo del Consiglio di Amministrazione di Casin Lugano Sa dal 2013. La direttrice Emanuela Ventrici dell’Admiral di Mendrisio ha dichiarato: “La cosa sorprendente è che l’effetto non è stato negativo, ma buono.

La riapertura del Casinò di Campione non mi è mai sembrata un pericolo, ma piuttosto una fantastica opportunità di espansione delle nostre sale da gioco. Da gennaio, il numero dei nostri soci è aumentato in modo consistente. Il direttore esecutivo del Casinò di Campione d’Italia Marco Ambrosini ha aggiunto: “Non parlerei tanto di competitività. Non è così che funziona ora. I clienti sono desiderosi di provare una varietà di casinò.

Les games sont faits, rien ne va plus!”, si potrebbe osservare. Tuttavia, non lasciamo il nostro rifugio sicuro. Qual è lo stato del riavvio?”. Ambrosini riconosce che le attrezzature e i macchinari si sono degradati nel corso dei tre anni e mezzo di chiusura, a causa della lunga assenza.

“Le nuove macchine sono più un divertimento e non tanto un’opzione di gioco”

Quante persone lavorano ora nella casa da gioco? Abbiamo iniziato con 174 persone (da 492) selezionate tramite concorso pubblico e il numero crescerà nel tempo. Gli stipendi? Coerente con quello che ho visto in altri casinò svizzeri. Dall’esterno, sembra che i casinò ticinesi e le enclave siano in competizione soprattutto su chi può acquisire i giochi più all’avanguardia e visivamente accattivanti, sia in forma fisica che online. È questo che sta succedendo?”.

La tecnologia moderna incoraggia meno il comportamento sconsiderato tipico del giocatore compulsivo. Le slot machine nei bar sono una minaccia molto più grave di quelle dei casinò. Le macchinette di Campione sono prima di tutto videogiochi, che offrono divertimento molto prima di offrire la possibilità di vincere denaro. Le macchinette generano il 70% delle entrate, quindi è fondamentale che servano anche a divertirsi. Abbiamo troppe restrizioni a causa della necessità di una registrazione digitale all’ingresso?

Prima c’era uno scenario negativo dovuto alle lunghe file alle casse: bisognava inviare informazioni e firmare le delibere. Oggi, le impronte digitali vengono acquisite prima di entrare nel casinò e per le visite future basta un tocco di dita alle macchine. Anche se i vecchi metodi funzionano ancora, si può giocare anche solo toccando lo strumento. Una volta c’erano molti più contanti a disposizione, ma ora basta metterli “al dito” alla cassa. Ci sono più o meno clienti da quando è iniziata l’epidemia? “La pandemia ci ha punito, perché fino alla fine di aprile per accedere al casinò era necessario un greenpass, che era un fattore discriminante”.

Casinò Campione: Testimonianza

Dato che lavoro principalmente di notte, è stato un po’ uno shock culturale rientrare nel ritmo delle cose. D’altra parte, in questa configurazione le cose sono molto migliorate. Gli ex dipendenti licenziati nel 2019 sono tra quelli che hanno accolto con maggiore entusiasmo la riapertura del Casinò di Campione. Il ritorno al lavoro dopo una lunga pausa è molto eccitante.

Nonostante sia più impegnativo che in passato, Fabio (un nome familiare alla redazione) dice che, in media, si lavora solo un’ora e mezza in più al giorno. Tuttavia, le pause sono diventate meno frequenti. Invece di lavorare quattro giorni e riposare due, ora lavoriamo cinque giorni e ci prendiamo due giorni di riposo. Il numero di lavoratori del casinò è diminuito drasticamente negli anni che hanno portato alla sua chiusura, e questa è la causa principale. Se si includono i lavoratori part-time, il mio reparto conta circa cinquanta persone.

tribunale di como dispositivo

Il nostro contatto di lunga data nel settore dice: “Prima eravamo circa 130”. Alcuni servizi sono stati automatizzati, ma ciò che è cambiato davvero è stato l’approccio al lavoro. Prima, per esempio, ci affidavamo a camerieri al tavolo che portavano le bevande ai clienti al loro posto. Se aveva bisogno di gettoni e di un tavolo pulito, forniva entrambi. Oggi, invece, ci occupiamo di tutto. È sempre lo stesso, senza prezzi fissi. Secondo le spiegazioni che abbiamo ricevuto dalla direzione e dal personale, per il futuro termine è previsto un aumento sia della manodopera che dell’offerta.

“A tempo parziale a Lugano, con le partite che si svolgono a Campione”

Negli ultimi due anni ho lavorato a tempo parziale al casinò di Lugano. Il mio lavoro in quel periodo riguardava giochi che prima erano disponibili esclusivamente a Campione. Oltre ai clienti abituali, diversi ospiti finivano per rimanere a Lugano per tutta la durata dell’evento. Molti altri, invece, si sono ritirati in Cattedrale.

E le tipologie di visitatori che vengono ora a Campione? “Di solito c’è la clientela svizzera, perché ci sono meno ‘difficoltà’ a giocare”, ha detto un abitante del luogo. Il consumatore svizzero è controllato molto più da vicino che in altri Paesi. Una parte consistente della clientela proviene anche dall’Ucraina. Prima della guerra, la maggior parte di loro era un cliente abituale di Campione. Inoltre, le limitazioni sanitarie imposte dal governo italiano sono state un peso negli ultimi mesi, a causa delle differenze con le norme svizzere.

Era scoraggiante dover usare una maschera e mostrare un pass verde. Fabio giunge a questa conclusione dopo aver constatato che “nei casinò ticinesi non ci sono più limitazioni da tempo”. Ho fiducia in ciò che ci riserva il futuro. Con miglioramenti della salute e, forse, la possibilità per i tanti ex colleghi che attualmente sono a casa di tornare a lavorare.

Il rapporto

Stasera vado al casinò. Gioco al massimo 20 franchi. Se perdo la pace, me ne vado e torno a casa. Alzi la mano chi non ha mai sentito questa frase mentre prende un caffè al bar o parla con gli amici. Ho deciso: Visito le tre case da gioco del Sottoceneri e ci passo una serata. Con un budget limitato. Un biglietto da venti.

Tra Lugano, Mendrisio e Campione d’Italia, dove la casa da gioco ha riaperto il 26 gennaio. Voglio capire come funzionano i casinò (soprattutto quello rinnovato nell’enclave) sparsi su un piccolo territorio. Voglio vedere quali sono le differenze, scrutare questo mondo per qualche ora. Tra l’ansia di perdere e quella di vincere.

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